Da Zi’ Teresa il Natale Campano in Tavola

di Alfredo Marino
Anche quest’ anno per la quarta volta torna in campo Luigi Savino in vesti di organizzatore per uno degli eventi Natalizi più frizzanti di Napoli: Il Natale Campano in Tavola.
Dopo il Natale da Napoli al Cilento dello scorso anno l’occhio della gastronomia campana ha deciso di coinvolgere tutte le province della regione, per ralizzare un progetto che punti alla riscoperta dei tradizionali pasti delle feste, portando in tavola anche le storie e leggende che vi sono alle spalle.

La location anche quest’ anno è lo storico ristorante napoletano Zi’ Teresa, situato all’ ingresso di uno dei monumenti più belli di Napoli, il Castel dell’Ovo.
Il compito di inaugurare e condurre la serata è stato affidato Giustino Catalano, con la presentazione delle quattro madrine dell’evento: La chef Patron del Ristorante Zi’ Teresa, Carmela Abbate, Giovanna Voria, Angelina Ceriello e Antonella Iandolo.

I loro piatti sono il racconto della tradizione “salata” delle feste:
Il pranzo di Natale a Napoli si trasforma in una trionfale minerstra ‘maritata, preparata da Carmela Abbate, mentre la cena della Vigilia vede protagonista il classico spaghetto con le vongole –fujute-, insalata di rinforzo e zeppulelle di baccalà, anch’esse preparate dallo staff della chef di Zi’ Teresa.
Antonella Iandolo, chef dal sangue metà irpino e metà beneventano, ha preparato un fantastico cannolo di polenta con mousse di baccalà su crema di lenticchie, un tortino di patate e baccalà con peperoni cruschi, una zuppa di castagne e fagioli tabacchini ed un crostino di lardo e un’immancabile Pepaina (Papaccella) ‘Mbuttunata.

Angelina Ceriello sorridendo ha offerto o’ sicchio della monnezza: al di là del nome (attribuitogli dal figlio minore della chef, che da bambino aveva dei gusti.. “difficili”) si tratta di uno spaghettone stupendo, condito con noci, uva passa, pinoli, capperi, origano ed olive.

Per il Cilento, la madrina della Dieta Mediterranea Giovanna Voria ha preparato il suo famoso pane di fichi, una zuppa di lenticchie di montagna con ceci di Cicerale con alici di Menaica – piatto che, fin dall’ antica Grecia, rappresenta l’oro e l’abbondanza, per cui non può mancare per arricchire una tavolata Natalizia- fichi sciroppati al miele di corbezzolo e per finire il coniglio delle feste con pera lardara, mirto e melograno.

Tra un assaggio ed un altro il duo Claudio e Diana hanno creato un piacevolissimo sottofondo musicale con le classiche note napoletane della Posteggia.
A rappresentare il pane nelle festività di Natale è stato il Panificio Molettieri di Napoli. Rodolfo e Marcello, fratelli e colleghi, hanno offerto degli assaggi del loro pane a tema natalizio preparato con lievito madre ultra centenario: pane integrale con noci e semi di lino, pane alle mandorle, alle olive, pane allo zenzero.

All’evento hanno partecipato quattro cantine selezionate con l’aiuto dei master sommelier Paola Fiorentino e Gabriele Massa: Cantine Sorrentino con lo spumante Dorè ed il Lacryma Christi, Villa Matilde con il Cecubo, OttoUve con il loro Gragnano ed i Vini del Cavaliere con il moscato NYX.
I Maestri Pizzaioli Adolfo Marletta e Gennaro Cervone hanno pensato alla calssica Friggitoria Napoletana: Scagliozzi, Frittatine, Pall’ e riso, Montanare e paste cresciute.

All’aspetto più godurioso e voluttuoso delle festività natalizie -i dolci, ovviamente- hanno provveduto grandi interpreti della pasticceria campana: Stella Ricci, Salvatore Gabbiano, Sabatino Sirica, Pasquale Marigliano, Domenico Manfredi, Carmen Vecchione.
Ognuno di loro, rimanendo nella tradizione o rinnovando alcuni aspetti, ha raccontato il proprio territorio, la propria tradizione ed il proprio lavoro attraverso le proprie creazioni.
Il Matestro Sabatino Sirica ha badato alla tradizione classica napoletana: protagonisti, dunque, i mustacciuoli, i roccocò, il babà, i raffaiuoli ed il panettone.

Salvatore Gabbiano ha donato un tocco di originalità ai dessert napoletani nel tentativo di riavvicinare i giovani alla tradizione: Mustacciuoli Steccalecco, Roccocò croccante su spiedini a centro tavola, Mont Blanc con composta di albicocca pellecchiella e meringa flambata, struffoli, paste di mandorla all’arancia, Panettone all’albicocca pellecchiella ed una focaccia ispirata agli antichi pompeiani realizzata con farina macinata a pietra, speziata con cannella e finocchietto, guarnita con noci, mele, fichi secchi ed olive candite.
Pasquale Marigliano ha presentato un colossale panettone dal peso di appena sette chilogrammi, prodotto utilizzando quantità minori di zucchero per dare spazio al miele, il Pandoro, che crea una liaison con tutta l’Italia, degli assaggi di cioccolattini pralinati alla nocciola finemente decorati, capresine e biscottini alla pellecchiella vesuviana bio.

Stella Ricci, direttamente dalla sua pasticceria di Montesarchio (BN), ha preparato una cassata infornata, delle tradizionali zeppole di patate, un panettone fichi e noci, pasta di mandorle con zucca candita e cioccolattini con il mandarino tardivo di Ciaculli.

Ultimi ma non ultimi Carmen Vecchioni con il suo panettone e Domenico Manfredi, che dalla sua Pasticceria D’Elia ha portato la Torta del Duca -un dessert delicato e gustoso che vede protagonista una leggerissima ricotta ed il gusto deciso del cioccolato e dell’uvetta- , il raviolo Taggianese – farcito a base di ricotta, cannella e agrumi ed infine fritto-, i cioccolattini a base di Amaro Teggiano -novità di quest’anno-, l’immancabile Pan di San Cono, che fonde tradizione e semplicità nella sua ricetta a base di noci ed uvetta, ed infine il Panettone, declinato anche qui in più varianti: classico, pistacchio, uvetta e arancia, cioccolato, noci e fichi e frutti di bosco.

Una serata caratterizzata da un’atmosfera natalizia e di grande calore, piena di energia, conclusasi con una spettacolare sciabolata in costume ad opera dei Sommelier Massa e Fiorentino.

Foto di Salvatore Marino






